Affrontare la selettività alimentare nei bambini con autismo: Strategie e Consigli Pratici

La selettività alimentare è una difficoltà comune nei bambini con disturbo dello spettro autistico, spesso legata a sensibilità sensoriali, rigidità comportamentale o difficoltà motorie orali. Questo articolo propone strategie pratiche per i genitori, come l’esposizione graduale a nuovi alimenti, l’uso del rinforzo positivo, la desensibilizzazione sensoriale, la strutturazione della routine e il modeling. Viene inoltre sottolineata l’importanza del supporto di professionisti qualificati e di un ambiente familiare sereno, insieme al monitoraggio dei progressi tramite diario alimentare. Infine, vengono suggerite ulteriori letture per approfondire il tema dell’educazione dei bambini con autismo e il parent training per i genitori.

La selettività alimentare è un fenomeno comune fra i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) e può manifestarsi in forme diverse, dal rifiuto di intere categorie di cibo all’accettazione di pochissimi alimenti, spesso legati a consistenze, colori o odori specifici. Questo comportamento non va sottovalutato, poiché un regime alimentare sbilanciato può incidere negativamente sullo stato nutrizionale e sul benessere generale del bambino. Inoltre, la forte rigidità che contraddistingue l’autismo rende ancora più complesso proporre nuove pietanze o variare la dieta quotidiana. Vediamo insieme quali strategie è possibile adottare per aiutare i bambini con autismo a superare gradualmente la selettività alimentare.

Perché molti bambini con autismo rifiutano alcuni cibi?

Le cause alla base della selettività alimentare sono spesso multifattoriali e possono includere:

  1. Iper- o iposensibilità sensoriale
    Alcuni bambini con autismo mostrano reazioni estreme a consistenze, temperature e profumi del cibo. Un alimento troppo morbido, filante o con un forte odore può risultare insopportabile, generando un rifiuto netto.
  2. Difficoltà nella gestione della novità
    Il cambiamento spaventa molti bambini nello spettro autistico. Di conseguenza, l’introduzione di cibi diversi dal “solito menù” viene vissuta con ansia, portando a un irrigidimento rispetto alle abitudini alimentari.
  3. Rigidità comportamentale
    Alcuni bambini fanno fatica ad accettare variazioni nella routine dei pasti e preferiscono piatti identici per modalità di preparazione, colore e aspetto. L’assenza di queste caratteristiche può scatenare rifiuti totali e comportamenti oppositivi.
  4. Problematiche motorie orali
    Talvolta, il bambino ha una difficoltà reale nel masticare o nel deglutire. In questi casi, il rifiuto del cibo potrebbe dipendere dal disagio fisico provato, più che da un capriccio o da una semplice preferenza.

Consigli per gestire la selettività alimentare nei bambini con autismo

  • 1.Compilazione, insieme alla famiglia, di una Lista di 3 tipologie di cibi:

CIBI GRADITI = cibi altamente graditi che il bambino mangia con piacere e che richiede spontaneamente.
CIBI NEUTRI = tutti gli alimenti che non rifiuta se proposti ma che non preferisce né richiede in maniera spontanea.
CIBI AVVERSIVI = alimenti che rifiuta quando vengono proposti in qualsiasi forma e che possono scatenare nel bambino comportamenti problema.
Questo primo passaggio è essenziale perché permette di:

  • capire quali cibi utilizzare come rinforzo positivo
  • individuare da quali alimenti partire per un’esposizione graduale a nuovi cibi e sapori, privilegiando idealmente i cibi neutri
  • avere un’indicazione più precisa sulla gravità della selettività alimentare e orientare di conseguenza le strategie di intervento 
  • 2.Esposizione graduale a nuovi alimenti
    Proporre un cibo totalmente nuovo all’improvviso può provocare ansia o rifiuto immediato. È più efficace introdurre piccole modifiche alla volta: ad esempio, mescolare una minima quantità di alimento nuovo con uno già accettato. In questo modo, il bambino si abitua gradualmente a sapori e consistenze inediti.
  • 3.Rinforzo positivo
    Quando il bambino assaggia anche solo un boccone di qualcosa di nuovo, è importante lodarlo o premiarlo in modo adeguato. Il rinforzo positivo aumenta la probabilità che l’esperienza venga ripetuta, poiché il bambino la associa a una reazione piacevole (sorrisi, parole di incoraggiamento, piccoli gratificanti).
  • 4.Desensibilizzazione sensoriale
    Per abituare il bambino a consistenze e sapori diversi, si possono proporre attività ludiche e di manipolazione: toccare, annusare e osservare il cibo prima ancora di assaggiarlo. Una volta ridotto l’impatto sensoriale negativo, il bambino potrebbe mostrarsi più disponibile a provare qualcosa di nuovo.
  • 5.Routine strutturata
    La prevedibilità è spesso rassicurante per i bambini con autismo. Allestire la tavola nello stesso modo, utilizzare piatti e posate familiari e rispettare orari fissi può contribuire a ridurre l’ansia associata al pasto. Se l’ambiente rimane costante, il bambino può concentrarsi più facilmente sul cibo piuttosto che sulle novità logistiche.
  • 6.Modellazione (Modeling)
    Un bambino apprende moltissimo dall’osservazione. Mangiare insieme, mostrando apprezzamento per certi alimenti, lo aiuta a capire come comportarsi. Spiegare a voce alta che si sta gustando un piatto (ad esempio: “Guarda come è buono questo pezzetto di mela, è dolce e croccante!”) può stimolare la curiosità e l’imitazione.

Ruolo della famiglia e degli specialisti 

Collaborazione con professionisti
Nel caso di selettività alimentare marcata, potrebbe essere utile rivolgersi a un team che includa un nutrizionista specializzato in disturbi dello spettro autistico, un terapista ABA e, se necessario, un logopedista specializzato in problemi di deglutizione. Questo approccio multidisciplinare aiuta a valutare in modo completo le cause dei rifiuti alimentari e a impostare strategie mirate.

Supporto emotivo e partecipazione
I genitori svolgono un ruolo essenziale nel creare un ambiente sereno a tavola. Fare pressioni, sgridare o punire il bambino perché non mangia un determinato cibo rischia di peggiorare la situazione, associando i pasti a emozioni negative. Meglio incoraggiare, mantenere la calma e coinvolgere il bambino nella preparazione del cibo, facendogli scoprire sapori e consistenze in modo graduale.

Monitoraggio dei progressi
Tenere un diario alimentare può essere molto utile. Registrare i cibi accettati, quelli rifiutati, le eventuali reazioni e i tentativi di introduzione di nuovi alimenti permette di comprendere meglio i progressi e di adattare di conseguenza le strategie.

Vuoi approfondire di più su questo argomento?
Leggi il nostro articolo guida su Strategie Educative per Bambini con Autismo, per scoprire metodi e approcci utili anche in altri contesti di apprendimento, e consulta Parent Training per Genitori, per capire come coinvolgere tutta la famiglia in un percorso di crescita più sereno e consapevole.