Affrontare la selettività alimentare nei bambini con autismo: Strategie e Consigli Pratici
La selettività alimentare è una difficoltà comune nei bambini con disturbo dello spettro autistico, spesso legata a sensibilità sensoriali, rigidità comportamentale o difficoltà motorie orali. Questo articolo propone strategie pratiche per i genitori, come l’esposizione graduale a nuovi alimenti, l’uso del rinforzo positivo, la desensibilizzazione sensoriale, la strutturazione della routine e il modeling. Viene inoltre sottolineata l’importanza del supporto di professionisti qualificati e di un ambiente familiare sereno, insieme al monitoraggio dei progressi tramite diario alimentare. Infine, vengono suggerite ulteriori letture per approfondire il tema dell’educazione dei bambini con autismo e il parent training per i genitori.
La selettività alimentare è un fenomeno comune fra i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) e può manifestarsi in forme diverse, dal rifiuto di intere categorie di cibo all’accettazione di pochissimi alimenti, spesso legati a consistenze, colori o odori specifici. Questo comportamento non va sottovalutato, poiché un regime alimentare sbilanciato può incidere negativamente sullo stato nutrizionale e sul benessere generale del bambino. Inoltre, la forte rigidità che contraddistingue l’autismo rende ancora più complesso proporre nuove pietanze o variare la dieta quotidiana. Vediamo insieme quali strategie è possibile adottare per aiutare i bambini con autismo a superare gradualmente la selettività alimentare.
Perché molti bambini con autismo rifiutano alcuni cibi?
Le cause alla base della selettività alimentare sono spesso multifattoriali e possono includere:
- Iper- o iposensibilità sensoriale
Alcuni bambini con autismo mostrano reazioni estreme a consistenze, temperature e profumi del cibo. Un alimento troppo morbido, filante o con un forte odore può risultare insopportabile, generando un rifiuto netto. - Difficoltà nella gestione della novità
Il cambiamento spaventa molti bambini nello spettro autistico. Di conseguenza, l’introduzione di cibi diversi dal “solito menù” viene vissuta con ansia, portando a un irrigidimento rispetto alle abitudini alimentari. - Rigidità comportamentale
Alcuni bambini fanno fatica ad accettare variazioni nella routine dei pasti e preferiscono piatti identici per modalità di preparazione, colore e aspetto. L’assenza di queste caratteristiche può scatenare rifiuti totali e comportamenti oppositivi. - Problematiche motorie orali
Talvolta, il bambino ha una difficoltà reale nel masticare o nel deglutire. In questi casi, il rifiuto del cibo potrebbe dipendere dal disagio fisico provato, più che da un capriccio o da una semplice preferenza.
Consigli per gestire la selettività alimentare nei bambini con autismo
- 1.Compilazione, insieme alla famiglia, di una Lista di 3 tipologie di cibi:
CIBI GRADITI = cibi altamente graditi che il bambino mangia con piacere e che richiede spontaneamente.
CIBI NEUTRI = tutti gli alimenti che non rifiuta se proposti ma che non preferisce né richiede in maniera spontanea.
CIBI AVVERSIVI = alimenti che rifiuta quando vengono proposti in qualsiasi forma e che possono scatenare nel bambino comportamenti problema.
Questo primo passaggio è essenziale perché permette di:
- capire quali cibi utilizzare come rinforzo positivo
- individuare da quali alimenti partire per un’esposizione graduale a nuovi cibi e sapori, privilegiando idealmente i cibi neutri
- avere un’indicazione più precisa sulla gravità della selettività alimentare e orientare di conseguenza le strategie di intervento
- 2.Esposizione graduale a nuovi alimenti
Proporre un cibo totalmente nuovo all’improvviso può provocare ansia o rifiuto immediato. È più efficace introdurre piccole modifiche alla volta: ad esempio, mescolare una minima quantità di alimento nuovo con uno già accettato. In questo modo, il bambino si abitua gradualmente a sapori e consistenze inediti. - 3.Rinforzo positivo
Quando il bambino assaggia anche solo un boccone di qualcosa di nuovo, è importante lodarlo o premiarlo in modo adeguato. Il rinforzo positivo aumenta la probabilità che l’esperienza venga ripetuta, poiché il bambino la associa a una reazione piacevole (sorrisi, parole di incoraggiamento, piccoli gratificanti). - 4.Desensibilizzazione sensoriale
Per abituare il bambino a consistenze e sapori diversi, si possono proporre attività ludiche e di manipolazione: toccare, annusare e osservare il cibo prima ancora di assaggiarlo. Una volta ridotto l’impatto sensoriale negativo, il bambino potrebbe mostrarsi più disponibile a provare qualcosa di nuovo. - 5.Routine strutturata
La prevedibilità è spesso rassicurante per i bambini con autismo. Allestire la tavola nello stesso modo, utilizzare piatti e posate familiari e rispettare orari fissi può contribuire a ridurre l’ansia associata al pasto. Se l’ambiente rimane costante, il bambino può concentrarsi più facilmente sul cibo piuttosto che sulle novità logistiche. - 6.Modellazione (Modeling)
Un bambino apprende moltissimo dall’osservazione. Mangiare insieme, mostrando apprezzamento per certi alimenti, lo aiuta a capire come comportarsi. Spiegare a voce alta che si sta gustando un piatto (ad esempio: “Guarda come è buono questo pezzetto di mela, è dolce e croccante!”) può stimolare la curiosità e l’imitazione.
Ruolo della famiglia e degli specialisti
Collaborazione con professionisti
Nel caso di selettività alimentare marcata, potrebbe essere utile rivolgersi a un team che includa un nutrizionista specializzato in disturbi dello spettro autistico, un terapista ABA e, se necessario, un logopedista specializzato in problemi di deglutizione. Questo approccio multidisciplinare aiuta a valutare in modo completo le cause dei rifiuti alimentari e a impostare strategie mirate.
Supporto emotivo e partecipazione
I genitori svolgono un ruolo essenziale nel creare un ambiente sereno a tavola. Fare pressioni, sgridare o punire il bambino perché non mangia un determinato cibo rischia di peggiorare la situazione, associando i pasti a emozioni negative. Meglio incoraggiare, mantenere la calma e coinvolgere il bambino nella preparazione del cibo, facendogli scoprire sapori e consistenze in modo graduale.
Monitoraggio dei progressi
Tenere un diario alimentare può essere molto utile. Registrare i cibi accettati, quelli rifiutati, le eventuali reazioni e i tentativi di introduzione di nuovi alimenti permette di comprendere meglio i progressi e di adattare di conseguenza le strategie.
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