Pregiudizi e sessualità nella disabilità

I pregiudizi sulle persone con disabilità sono moltissimi. In questo articolo Iacopo parla di quelli che riguardano la sessualità, dei pregiudizi che anche nel mondo scientifico non mancano.

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Questo articolo è un rielaborato della tesi da me svolta per il conseguimento della laurea triennale in Psicologia presso l’Università di Parma che ha per titolo La dimensione relazionale della sessualità nell’handicap motorio. Gli articoli scientifici e le pubblicazioni sul tema sono pochi e difficili da reperire. Comunque alcuni articoli che ho scartato volutamente avevano un taglio denso di pregiudizi, a riprova del fatto che tali pregiudizi sono trasversali e non risparmiano il mondo della medicina e della pratiche terapeutiche. Ho avuto contatti telefonici con numerosi sessuologi che mi hanno talvolta sconsigliato (anche in modo velato) di affrontare questo tema per la scarsa reperibilità del materiale.
Gli stereotipi della società circa la presunta asessualità delle persone disabili non fanno altro che negare la loro piena umanità di persone che hanno, nella realtà dei fatti, le stesse necessità e capacità di amare (in alcuni casi, a parer mio, anche più sviluppate) di chiunque altro. Una società di “abili”, che si ritiene spesso l’unica realtà capace e degna di vivere una relazione amorosa soddisfacente, è spesso produttrice e pervasa da idee e rappresentazioni del sesso non scientificamente informate, dettate da tabù, da credenze, e da miti.
Tra i tanti miti sulla presunta “asessualità” del disabile vi è il mito che considera la sessualità un “lusso” viste le numerose difficoltà che la disabilità comporta, che suona un po’ come dire: “tu con tutti i problemi che hai vuoi anche vivere un problema ulteriore come la vita di coppia, con tutte le difficoltà annesse?”. Sinceramente ritengo che per me sia impossibile immaginare la mia vita senza il vivere le gioie di un rapporto di coppia e, di conseguenza, dare il mio amore all’altro e manifestarlo anche con il corpo, attraverso la sessualità. La neurobiologia degli ultimi decenni ha ampiamente dimostrato che la sessualità e soprattutto quella vissuta all’interno di un forte legame affettivo e amoroso sia benefica per il nostro equilibrio psico/fisico. Le tante endorfine che si liberano durante e dopo (ma anche prima) un rapporto sessuale all’interno di un legame romantico, fungono da corroborante per l’intero sistema psiconeuroendocrinoimmunologico.

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