Il “metodo Montessori” e la disabilità

Il metodo montessoriano, può essere utile nell'insegnamento ai bambini con disabilità?


Tutto il mondo invidia a noi italiani i natali di un metodo pedagogico famosissimo: il metodo Montessori. La sua diffusione è piuttosto vasta, dal nord Europa allo Sri Lanka passando per l’Inghilterra ( addirittura il figlio del principe William frequenta una scuola montessoriana). In cosa consiste questo metodo e soprattutto, può essere adoperato anche con bambini con disabilità?

Come è noto, Maria Montessori nasce medico ( infatti è stata la prima donna a laurearsi in Medicina)e si occupa dei bambini affetti da disabilità grave. Per essere in grado di aiutarli a dovere, seguì presso l’Università a Roma corsi di Pedagogia in modo da apprendere la teoria educativa che poteva integrare le sue conoscenze mediche. E’ considerata la Pedagogista più nota di tutti i tempi: a lei il merito di aver dato scientificità alla Pedagogia ed all’Educazione.

Progressivamente nel lavoro con questi bambini, iniziò ad adoperare un nuovo metodo che si discostava da quelli tradizionali. Alla base della sua rivoluzionaria teorizzazione educativa, c’è questo assunto fondamentale: bambini e adulti si devono impegnare nella costruzione del proprio carattere attraverso l’interazione con i loro ambienti. Secondo la Montessori, vi sono delle caratteristiche universali e innate bio-antropoevolutive che sono viste come comportamento-guida in ogni fase di sviluppo e l’educazione dovrebbe facilitarne l’espressione.

Il metodo educativo Montessori parte dalla libera attività dell’individuo all’interno di un “ambiente preparato”, ovvero un ambiente educativo su misura per le caratteristiche umane di base e per le specifiche caratteristiche dei bambini in età diverse. La funzione dell’ambiente è quello di permettere al bambino di sviluppare l’autonomia in tutte le aree, in base alle proprie direttive evolutive interne.

Oltre ad offrire l’accesso ai materiali adeguati all’età dei bambini, l’ambiente, volutamente strutturato, deve presentare le seguenti caratteristiche:
-costruzione in proporzione al bambino e ai suoi bisogni reali;
-bellezza e armonia;
-pulizia dell’ambiente;
-ordine;
-facilitazione del movimento;
-pochi strumenti puramente didattici.

Il bambino è libero nella scelta del materiale, può scegliere quello che più stimola il suo interesse: in questo modo si incentiva il processo di autoeducazione ed autocontrollo. A tal proposito, la Montessori pensa a materiali progettati per stimolare lo sviluppo cognitivo e la sensorialità, dividendoli in:

-materiali analitici, cioè gli oggetti hanno una sola qualità ( peso,forma ecc);
-materiali autocorrettivi, cioè il bambino si autocorregge ed allo stesso tempo corregge l’errore senza l’intervento dell’educatore;
-materiali attraenti, cioè oggetti facili da manipolare che invoglino il bambino all’attività.

Nell’approccio Montessori, il ruolo del movimento è primario per lo sviluppo armonico del bambino piccolo. Maria Montessori definiva tali movimenti come “umani” perché diretti dalla volontà del bambino con uno scopo preciso. Tramite la ripetizione dei gesti, i movimenti diventeranno sempre più precisi e il bambino acquisirà sicurezza nella pianificazione dei suoi gesti.

Questo breve excursus ha sottolienato quanto la libertà del bambino venga rispettata ed incoraggiata in questo metodo e questo principio può essere adoperato anche nel lavoro con la disabilità. Perchè? Perchè con questo approccio viene stimolasto il sistema nervoso del soggetto e questo in caso di difficoltà, può rappresentare la chiave di volta.

Un esempio: il famoso cesto montessoriano. In questo, vengono posti vari oggetti che il bambino sceglie in base al proprio progetto personale di utilizzo e scopo. Si, anche chi ha una problematica cognitiva ha allo stesso modo di chi non ne ha un proprio format di ragionamento. Può differire rispetto alla “normalità”,ma chi può affermare con certezza cosa lo sia?

Il metodo Montessori per il suo interesse verso la stimolazione della cognitività, andrebbe maggiormente utilizzato con i bambini con difficoltà così come fece la stessa Pedagogista agli inizi. Spesso si tende a sottovalutare l’aspetto della cognizione in casi di disabilità, facendo l’errore di pensare che siano due concetti inconciliabili.

Ma, come sappiamo, l’educazione porta a risultati inaspettati. Purtroppo il metodo Montessori è utilizzato in modo più influente nelle scuole montessoriane aperte in tutto il mondo. Si tratta di scuole organizzate proprio secondo i dettami di cui sopra. Un peccato! Quanti risultati si potrebbero raggiungere se in tutte le scuole lo si adoperasse!

Aggiungi un commento