Disabilità e informatica: cosa si può fare?

Questo è il racconto di chi vive quotidianamente l'affascinante relazione tra disabilità e informatica.Questo è il racconto di chi vive quotidianamente l'affascinante relazione tra disabilità e informatica.

Questo articolo è tratto dal blog di Alberto Gatti, un ragazzo di 24 anni con una tetra paresi spastica che collabora con l’ufficio comunicazione e informazione del Csv di Modena.

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Molto spesso il mondo della disabilità è associato al mondo informatico perché i computer (che rimangono macchine) hanno la funzione di facilitare la vita a tutti gli uomini e in particolare a chi ha maggiore difficoltà.

Le difficoltà maggiori in questo campo sono trovare gli strumenti, sia hardware che software, il più possibile adatti alle proprie esigenze. Sostanzialmente ci sono due grandi categorie di gesti che tutti dobbiamo compiere: digitare sulla tastiera e cliccare con il mouse. Da qui prendono i comandi tutte le applicazioni.

Per quanto riguarda la mia esperienza, utilizzo questi due hardware (il mouse e la tastiera) quasi interscambiandoli, nel senso che tramite un’apposita applicazione posso scrivere con il mouse attraverso una tastiera su schermo o muovere il mouse con la tastiera attraverso l’accesso facilitato.

Esiste anche la possibilità di avere tastiere adattabili: per esempio l’azienda Auxilia di Modena ha creato una tastiera “intellikeys”, che io uso quotidianamente, che ha le stesse identiche funzioni di una tastiera normale, ma i tasti sono più grandi e spaziati, così da permetterti di premere un tasto alla volta. La tastiera ha anche la possibilità di “premere” più tasti contemporaneamente senza doverli tenere fisicamente premuti allo stesso tempo.

Per le persone disabili è comune la lentezza nello scrivere, perché molte volte le disabilità rallentano i movimenti, quindi anche avendo la possibilità di premere i tasti, lo facciamo molto lentamente: in questo caso, esiste il software di predizione typing assistant che permette di digitare per esempio “ca” e potere completare la parola “casa” attraverso un tasto, riducendo considerevolmente i tempi.

Ci sono software di riproduzione vocale del testo per comunicare attraverso il PC: se digito ad esempio la parola “casa” il software dirà la parola “casa”. Ritengo che esso sia molto utile soprattutto per insegnare la vocalità ad un ragazzo.

Uno dei problemi dell’informatica che ho riscontrato nella mia esperienza è quello della scrittura del linguaggio matematico, che sembra un ossimoro, in quanto l’informatica è matematica applicata.

Per cercare di avere meno difficoltà, ho creato personalmente una macro che ha output come un software tradizionale, ma che è applicabile a tutti gli altri programmi: usando un hardware intellikeys appositamente preimpostato è quindi possibile “scrivere” la matematica.

Inoltre, siccome sono un appassionato di informatica, ho anche realizzato un software per semplificare la gestione dei centri per disabili. Generalmente nella gestione dati si utilizza più di un software (Word, Excel) e questo può creare confusione, ripetizioni o addirittura perdita di dati. Il mio programma, comprendendo più funzioni in un unica soluzione, evita che ciò accada, in quanto le informazioni sono automaticamente correlate fra di loro. Il programma dà la possibilità di archiviare dati personali, conteggiare e pianificare gli orari degli operatori, visualizzare la storia clinica di ogni utente e di fatto gestire le attività del centro.

Ho citato solo alcuni esempi ma ce ne sarebbero molti altri. Il mondo della disabilità ha superato enormi difficoltà grazie all’informatica, quindi studiare e aggiornare adattando il software alle varie disabilità è fondamentale, non solo per i disabili ma anche perché attraverso lo sviluppo di software ad hoc si semplificano vari aspetti della vita di tutti.

Quindi alla domanda “vuoi tu persona con disabilità sposare l’informatica?”, la mia risposta, senza esitazione, è: sì, lo voglio!