Coronavirus, autismo ed attività domiciliari.
L'importanza dell'ascolto delle famiglie di persone con disabilità ed autismo è fondamentale in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando.
E’ iniziata da qualche giorno la campagna promossa da ANGSA
Bologna che richiede, in questo periodo di chiusura delle scuole, gli educatori
a domicilio.
L’iniziativa, sostenuta anche da molti educatori
che attualmente si ritrovano nella condizione di disoccupati involontari a
causa della chiusura delle scuole, porta con sé anche un hashtag #DATECIGLIEDUCATORIADOMICILIO.
Contemporaneamente, anche gli educatori scolastici, attraverso la campagna #VOGLIAMOIL100%,
stanno richiedendo di essere retribuiti in questo periodo di chiusura degli
istituti scolastici e dei nidi.
Come avviene molto spesso nei periodi di crisi, i modelli organizzativi vengono ridiscussi e le necessità o bisogni degli utenti, creano da sé una nuova interpretazione dei servizi, spesso imprevista. Un esempio è l’utilizzo massiccio dello smartworking da parte delle aziende oppure, come nel caso che ci riguarda da vicino, l’idea della trasformazione degli educatori scolastici in educatori domiciliari.
inTandem nata per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, più nello specifico delle persone con autismo attraverso l’ABA, ha avuto sin dalla nascita un’ottica incentrata sull’utenza, sulle esigenze delle famiglie e degli stakeholder. Le attività domiciliari sono sempre state uno dei punti chiave delle Terapie ABA che appunto, si svolgono in un’ottica di intervento ecologico domiciliare. L’intervento in- home-based oltre alle caratteristiche riferite all’insegnamento in ambiente naturale ha anche altre peculiarità, ad esempio la possibilità di dare sollievo ai Caregiver, che lo rendono estremamente importante.
Alle richieste di questi genitori, si è unita anche Fabiola Casarini, presidentessa di Errepiù, associazione che si occupa di misurare l’efficacia degli interventi ABA a scuola e che da anni studia gli effetti della formazione degli insegnanti sull’intensità dei trattamenti per le persone con autismo. La dottoressa, che sarà ospite della conferenza del 2Aprile organizzata da inTandem (qui l’evento) , puntando l’attenzione sulle famiglie, sostiene: “La qualità di vita dei caregiver dei bimbi con autismo, per fare un esempio molto frequente, è talmente bassa che anche solo sgravarsi per qualche ora è una possibilità di grande importanza“ (Emiliaromagnamamma.it), sottolineando così la rilevanza della tematica.
Quanto sta accadendo, introduce una tematica seria per i nostri politici, ovvero l’ascolto dei Caregiver, degli stakeholder e della cittadinanza, attività quest’ultima che ha fatto di inTandem una cooperativa attenta alle esigenze dell’utenza. Come spesso avviene, sembra che la soluzione si stia presentando da sé, non rimane che accoglierla.