Blue Whale: un fenomeno in espansione

Che cos'è il Blue Whale e come uscire da questo fenomeno?


Lo scorso servizio di Matteo Viviani delle Iene, ha portato agli onori della cronaca un fenomeno sconosciuto al nostro Paese: quello dello BLUE WHALE che sta spopolando all’estero ma che sembrerebbe essere approdato anche da noi. Molti minimizzano un fenomeno che, analizzato in modo approfondito, è inquietante. Facciamo chiarezza.

Il termine “blue whale” è usato per indicare le balenottere azzurre ed è legato ad un macabro “gioco”di morte ispirato allo spiaggiamento delle suddette. Questo”virus” nasce in Russia il cui ideatore sarebbe Philipp Budeikin, ex studente di psicologia (nato nel 1996) espulso dall’università ed arrestato a novembre 2016,anche se tra il 15 e il 16 maggio 2017 vari quotidiani italiani hanno dato la notizia come se fosse appena avvenuta.

Budeikin ha dichiarato di non ritenersi pentito, oltre che di aver creato il gioco per spingere all’uccisione persone che giudicava indegne di vivere. A lui sarebbero riconducibili le morti di 16 ragazze. Sulla stampa tale numero appare solitamente assai gonfiato e si dice che la moda, iniziata nel 2013 con un gruppo del social network russo VKontakte detto F57, avrebbe ucciso 130 o secondo altri più di 150 adolescenti, ma in realtà finora non è stato identificato alcun suicidio con collegamenti concreti al gioco.

Questo “gioco” alla morte ha delle regole ben precise che sono impartite dall’ideatore di seguito saranno riportate:
1- Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57″(nome di un gruppo di VK nel quale si raccoglievano contenuti inquietanti e testimonianze di utenti con pensieri suicidi) e inviate una foto al curatore

2 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e guardate video psichedelici e dell’orrore che il curatore vi invia direttamente

3 – Tagliatevi il braccio con un rasoio lungo le vene, ma non tagli troppo profondi. Solo tre tagli, poi inviate la foto al curatore

4 – Disegnate una balena su un pezzo di carta e inviate una foto al curatore

5 – Se siete pronti a “diventare una balena” incidetevi “yes” su una gamba. Se non lo siete tagliatevi molte volte. Dovete punirvi

6 – Sfida misteriosa

7 – Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

8 – Scrivete “#i_am_whale” nel vostro status di VKontakte (VKontakte è il Facebook russo)

9 – Dovete superare la vostra paura

10 – Dovete svegliarvi alle 4.20 del mattino e andare sul tetto di un palazzo altissimo

11 – Incidetevi con il rasoio una balena sulla mano e inviate la foto al curatore

12 – Guardate video psichedelici e dell’orrore tutto il giorno

13 – Ascoltate la musica che vi inviano i curatori

14 – Tagliatevi il labbro

15 – Passate un ago sulla vostra mano più volte

16 – Procuratevi del dolore, fatevi del male

17 – Andate sul tetto del palazzo più alto e state sul cornicione per un po’ di tempo

18 – Andate su un ponte e state sul bordo

19 – Salite su una gru o almeno cercate di farlo

20 – Il curatore controlla se siete affidabili

21 – Abbiate una conversazione “con una balena” (con un altro giocatore come voi o con un curatore) su Skype

22 – Andate su un tetto e sedetevi sul bordo con le gambe a penzoloni

23 – Un’altra sfida misteriosa

24 – Compito segreto

25 – Abbiate un incontro con una “balena”

26 – Il curatore vi dirà la data della vostra morte e voi dovrete accettarla

27 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e andate a visitare i binari di una stazione ferroviaria

28 – Non parlate con nessuno per tutto il giorno

29 – Fate un vocale dove dite che siete una balena

dalla 30 alla 49 – Ogni giorno svegliatevi alle 4. 20 del mattino, guardate i video horror, ascoltate la musica che il curatore vi mandi, fatevi un taglio sul corpo al giorno, parlate a “una balena”

50 – Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita.

Con tale articolo non si vuole scatenare nessuna psicosi ma il pericolo è reale perché viaggia in rete: è lì, in agguato e pronto a colpire, anche nel nostro paese! Cosi sembrerebbe secondo alcuni riscontri come una minorenne pescarese salvata però all’ultimo momento, e ora ricoverata al reparto di neuropsichiatria dell’ospedale pediatrico ‘Salesi’ di Ancona.

La giovane si era iscritta al ‘Blue Whale’ circa due mesi fa ed era giunta al cinquantesimo giorno nonché al cinquantesimo ed ultimo livello richiesto, tragedia evitata solo perché a salvarla sono state le amiche che si sono accorte di come la 13enne si procurasse ripetutamente lesioni al braccio, provocandosi dei tagli che rispettavano, purtroppo, le modalità descritte e volute dall’ideatore di questo macabro gioco. Ancora, il suicidio di un ragazzo sempre minorenne a Livorno farebbe sospettare al Blue Whale.

I minorenni che si lasciano persuadere da tale pratica, vengono bombardati da musiche psichedeliche, musica dal suond triste e malinconico per ore oltre alle immagini che vengono presentate a chiaro sfondo suicida: un vero e proprio lavaggio del cervello che su menti così fragili, come quelle degli adolescenti, può portare a conseguenze devastanti.

Molti si chiedono come sia possibile farsi trascinare in questo buco nero: le possibili risposte a questa domanda sono diverse ( o almeno si possono fare ipotesi sulla base delle conoscenze in possesso). Durante l’adolescenza sappiamo che il soggetto è in trasformazione continua e sta cercando di arrivare alla costruzione della propria personalità.

Non è un processo semplice, spesso l’adolescente si sente sopraffatto da tutte le emozioni che sta provando e non sa disciplinare il proprio Io ancora instabile. L’adolescente, non sempre ma abbastanza spesso, ha una bassa autostima che lo porta a chiudersi alle relazioni ed all’altro. Ecco allora che può facilmente cadere nelle grinfie di tali pratiche.

Cosa si può fare? Tanto e poco allo stesso tempo, mi spiego. Poco perchè la rete è un mondo che paradossalmente pensiamo di conoscere ma in reltà non è cosi. Tanto perchè possiamo vigilare sui nostri giovani e soprattutto PARLARE con loro. Noi operatori del sociale non ci stancheremo mai di consigliare ai nostri utenti il dialogo con i propri genitori, i propri insegnanti, il proprio gruppo.

I genitori possono affermare di sapere i propri figli sul web cosa facciano? Possono mettere la mano sul fuoco sostenendo di controllarli mentre navigano? Purtroppo non sempre è cosi: gli adolescenti sono i primi fruitori dei social network, navigano ore e spesso in ogni momento della giornata. Sono sempre connessi.

Ecco perchè l’osservazione dei nostri adolescenti è fondamentale. Per quanto si voglia tenere qualcosa nascosta, all’occhio di chi è pronto e sempre all’erta, le avvisaglie di un possibile problema non passano inosservate.

Parliamo del Blue Whale e del pericolo ad esso collegato, creiamo dei momenti di discussione con gli adolescenti nei quali ascoltare cosa dicono e soprattutto cosa pensano di tale fenomeno e dei tanti coetanei che sono stati portati a togliersi la vita.

Solo in questo modo si può sconfiggere questo fenomeno ma soprattutto solo cosi possiamo rendere i giovanissimi pronti a difendersi da uno dei tanti pericoli del web. E’ un impegno, una vera e propria missione all’informazione che non può avere fine in una società che è sempre più connessa.

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