Autismo e pseudo terapie

Autismo e pseudoterapie, guardiamo che cosa è o non è validato dalla scienza.

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Intorno all’Autismo ruotano tante leggende metropolitane alimentate anche dalla cinematografia che spesso ha affrontato la questione. Un esempio su tutti il celeberrimo film “Rain Man” con Dustin Hoffman. Hoffman interpreta un soggetto affetto da autismo, da lì nacquero la maggior parte delle leggende.

Queste raccontano che:
-tutti gli autistici non vogliono essere toccati;
-tutti gli autistici non sorridono;
-tutti gli autistici non giocano;
-tutti gli autistici sono aggressivi;
-tutti gli autistici hanno doti cognitive straordinarie.

Più che parlare di Autismo, occorrerebbe parlare di “sindromi a spettro autistico” data la varietà di caratteristiche che un soggetto affetto da autismo ha rispetto ad un altro. Dopottutto è anche normale.

Se vuoi saperne di più sull’autismo: leggi anche Che cos’è l’autismo? e Storia dell’autismo da Bleuer ai giorni nostri

Rispetto all’autismo vi sono svariate terapie che non hanno nessun riscontro scientifico. Iniziamo a vederne alcune.

Una di queste è la terapia alimentare: si tratta del programma americano Defeat Autism Now (DAN) che si propone come cura per l’autismo e sta prendendo piede anche in Italia da diversi anni, anche grazie all’appoggio di alcune associazioni di genitori di bambini autistici.

Secondo questo programma l’autismo sarebbe una malattia di natura biologica legata al cattivo funzionamento dell’intestino e delle attività neuro-immunitarie. Arrivano addirittura a fare intendere che l’autismo si può “sconfiggere”.

L’idea nasce dall’osservazione che tra i bambini affetti da autismo c’è una maggiore frequenza di disturbi gastrointestinali e una maggiore permeabilità della parte intestinale. Questo viene valutato attraverso la misurazione della concentrazione di alcuni zuccheri nelle urine. Il programma DAN nello specifico prevede una dieta alimentare priva di glutine e caseina, aggiungendo alcuni integratori vitaminici.

Questa teoria non è applicabile a tutti i soggetti autistici in quanto non per tutti il glutine è nocivo. Anzi, sappiamo bene che il glutine è una proteina e quindi importante per il corretto funzionamento del nostro organismo ( a patto che,naturalmente, non si soffra di un’intolleranza).

Chiarisce Maurizio Bonati, responsabile del Laboratorio per la Salute materno infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri: ” Non sono state osservate differenze significative nell’abilità motoria, linguistica e nelle capacità cognitive, tra soggetti autistici sottoposti a questo regime alimentare e soggetti che seguono un’alimentazione tradizionale ” .

Un’altra terapia prevede la “disintossicazione” del corpo dai metalli pesanti e per compiere questa operazione si utilizzano agenti “chelanti” , usati in medicina nelle intossicazioni da metallo, che legano i metalli presenti dell’organismo permettendone l’espulsione all’esterno. Mentre ci sono anche “terapie” che prevedono l’utilizzo di prodotti omeopatici ed omeotossicologici.

Queste teorie pseudoscientifiche riescono purtroppo a fare presa su molti genitori di soggetti autistici. Ovviamente la speranza che la situazione dei propri cari cambi, è condivisibile ed anche normale.

Ad oggi, le uniche terapie scientifiche che si possono impiegare nel trattamento dell’autismo, sono quelli a carattere cognitivo-comportamentali che si dividono in base all’approccio scelto. Chi protenderà per un approccio comportamentale privilegerà il metodo ABA ( necessiti di un programma ABA ? Clicca qui), chi protenderà per un approccio evolutivo privilegerà il TEACH e l’AERC ( solo per fare due esempi).

Il metodo ABA ( se ti interessa approfondire il metodo ABA guarda il nostro corso qui), acronimo di Applied Behavioral Analysis, che significa “analisi applicata del comportamento”, costituisce l’applicazione pratica dei principi e delle tecniche individuati dal comportamentismo.

Il principio centrale è quello di rinforzo: la frequenza e la forma di un determinato comportamento possono essere influenzate da ciò che accade prima o dopo il comportamento stesso. Il principio del rinforzo e tecniche comportamentali (shaping, chaining, fading, ecc.) possono essere utilizzati per incrementare o ridurre determinati comportamenti, sviluppare e consolidare nuovi apprendimenti.

Il metodo TEACH, Trattamento ed Educazione dei Bambini Autistici e con Disturbi Correlati della Comunicazione, si basa sulla suddivisione degli spazi secondo la loro funzionalità e in maniera tale che siano immediatamente identificabili dal bambino. Quindi una zona-lavoro, un’area gioco tempo-libero, un’area di accoglienza e così via.

Il metodo AERC, Attivazione Emotiva Reciprocità corporea,si basa sul modello dello sviluppo naturale del bambino e soprattutto sulla ricerca della motivazione nell’ambiente naturale, usando dei modi che rendano il bambino autistico curioso, in quanto il piccolo dell’uomo necessita per crescere di particolari modalità relazionali con la madre e, comunque, con l’adulto che si occupa di lui.

A questo proposito giocano un ruolo fondamentale le variazioni messe in atto dal genitore (della voce, dello sguardo ?) sin dai primi giorni di vita del figlio, mentre si pone in sintonia con lui.

L’autismo è una condizione permanente. Chi asserisce che si guarisce dall’autismo vi sta prendendo in giro, o vuole i vostri soldi. Con le terapie citate, insieme e sotto la supervisione di un medico, si possono di certo ottenere ottimi risultati. Per aiutare le famiglie a gestire al meglio la problematicità dei propri figli.

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Che cos’è l’autismo?
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