ABA – parliamo di Rinforzo

In questo articolo imparerai che cos'è il rinforzo e perché è così importante. Inoltre imparerai anche a distinguere tra le varie forme di rinforzo e di punizione.

Nella vita di tutti i giorni siamo costantemente a contatto con i processi di rinforzo e punizione. A questi processi viene data particolare importanza nell’analisi del comportamento (ABA, Applied Behavior Analysis), utilizzato nell’intervento con persone con disturbo dello spettro autistico, con utenti con altre disabilità, ma anche in ambito educativo e lavorativo.
Il processo di rinforzo prevede che lo stimolo che segue un comportamento aumenti le probabilità che il comportamento stesso si verifichi nuovamente. Facciamo subito un esempio. Il bambino riordina i suoi giocattoli e appena finito la mamma lo fa uscire in giardino.
Il comportamento che stiamo prendendo in considerazione è “riordinare i giocattoli”, mentre lo stimolo successivo al comportamento è “uscire in giardino”. Essendo il gioco in giardino uno stimolo gradevole per il bambino (rinforzatore), la probabilità che il bambino rassetti anche il giorno successivo aumenta, perché aumenta la sua motivazione nell’emettere quel comportamento. Qui parliamo di rinforzo positivo.

Esiste anche il rinforzo negativo, in cui uno stimolo non gradito viene rimosso, con la conseguenza  di un incremento del comportamento scelto. Quanti di noi, appena saliti in macchina, mettono la cintura per non sentire il suono della spia dell’auto? Il comportamento “mettere la cintura” è più frequente perché appena allacciata lo stimolo  non gradito (“suono della spia”) smette di essere presente. Siamo dunque motivati a mettere la  cintura.

La punizione è quel processo per cui lo stimolo che segue un comportamento diminuisce le probabilità che si verifichi in futuro il comportamento stesso.

La punizione positiva si ha nel momento in cui, appena dopo il comportamento, viene presentato uno stimolo non gradito. Per esempio: il bambino lascia i suoi giocattoli in disordine, la mamma gli fa riordinare sia i suoi giochi che quelli della sorellina. Lo stimolo non gradito (“mettere a posto i suoi giochi e quelli della sorella”) diminuisce la probabilità che il bambino emetta di nuovo il comportamento (“lasciare i giochi in disordine”).
La punizione negativa è quel processo per cui la rimozione di uno stimolo gradito diminuisce le probabilità che il comportamento sia emesso in futuro. Prendiamo ad esempio il solito bambino. Il bambino lascia in disordine i suoi giocattoli (“comportamento”), la mamma non lo fa uscire in giardino (“rimozione di uno stimolo gradito”).

Tra questi processi l’ABA utilizza maggiormente il rinforzo: attraverso il rinforzo è possibile insegnare nuovi comportamenti, quindi nuove abilità, o incrementare la frequenza di comportamenti adattivi già presenti (diversamente dalla punizione).

È necessario che alla base di questo processo sia presente la motivazione, per questo i rinforzatori (gli stimoli graditi) devono essere scelti in base alle preferenze del bambino.

Un intervento ABA parte sempre dalla motivazione e dai processi di rinforzo, perché introducendo comportamenti adattivi, naturalmente si riduce il numero dei comportamenti problematici.

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