Le mie parole sono come le tue – CAA, comunicazione aumentativa alternativa.

CAA - la comunicazione aumentativa alternativa come valido aiuto per la comunicazione delle persone con disabilità.

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La comunicazione è lo strumento attraverso il quale l’uomo entra in relazione con l’altro. Se il linguaggio verbale presenta delle compromissioni irreversibili, si può sviluppare il linguaggio non verbale. In questo caso può aiutarci la Comunicazione Aumentativa Alternativa.

Questa metodologia clinico-educativa si pone l’obiettivo di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi, caratterizzandosi per l’utilizzo di tutte quelle competenze proprie dell’essere umano includendo quindi vocalizzazione, linguaggio verbale esistente dove è possibile, i gesti, i segni e la comunicazione con ausili tecnologici.

Non è soltanto una tecnica riabilitativa, ma un sistema fatto su misura di ogni persona, si può iniziare in qualsiasi momento ( anche se si preferisce iniziare a svilupparla in età infantile per far sì che ci siano risultati quanto più solidi possibili) e da chiunque.

I fruitori della CAA sono le persone con disabilità cognitiva che possono servirsene come veicolo per lo sviluppo o costruzione di un canale comunicativo proprio; può trovare valido utilizzo per le situazioni di disabilità sviluppatasi in età adulta a seguito di traumi, sclerosi laterale amiotrofica, Alzheimer,afasia grave, ictus, sclerosi multipla, Autismo ma anche in casi in cui la comunicazione tradizionale è temporaneamente preclusa come per i pazienti della terapia intensiva, del pronto soccorso ecc..

La CAA nasce negli anni Settanta in Canada e negli Stati Uniti, soprattutto nell’ambito delle paralisi cerebrali infantili o di disturbi con difficoltà espressiva; si struttura negli anni Ottanta con la costituzione dell’Associazione Internazionale di Comunicazione Aumentativa e Alternativa, attraverso la quale comincia a diffondersi nel mondo. Negli anni Novanta gli ambiti di intervento si allargano sia dal punto di vista clinico ( includono i disturbi transitori, ritardo mentale gravissimo, ecc) che dal punto di vista geografico in Europa e quindi anche in Italia.

Le due aree principali per la riuscita di un intervento di CAA sono:
-l’intervento di comunicazione iniziale(include il coinvolgimento del bambino o dell’adulto partendo dai suoi interessi e dai minimi spazi d’aggancio, fino a modificare l’ambiente affinché sia ricettivo a cogliere i segnali di comunicazione e a dare risposte) ;
-il costante aggiornamento del vocabolario( costruire e condividere il vocabolario visivo del bambino o dell’adulto mediante tabelle o rappresentazioni). Le tabelle di comunicazione permettono alla persona di indicare ( utilizzando le modalità che la patologia permette quindi un dito, un braccio o il semplice sguardo) i simboli contenuti in essa per comunicare con gli altri. I messaggi raccolti nella tabella possono essere rappresentati in modo diversi:oggetti concreti, miniature di oggetti, simboli grafici, lettore o parole.

Come è stato detto in precedenza, questa tipologia di comunicazione si serve anche di ausili tecnologici laddove il canale comunicativo sia gravemente compromesso. L’aspetto più innovativo degli ultimi anni sono quelli ad uscita in voce, i VOCA, che sono utilissimi in casi di autismo e per soggetti con ritardo mentale grave, perché non solo viene utilizzato un simbolo, ma ad esso è associata la voce, e questo consente un effetto immediato sul soggetto stesso che sugli altri.

Inoltre, l’ausilio vocale consente l’autonomia del soggetto nei confronti dei propri interlocutori, aiuta ad interiorizzare anche quelle parole sulle quali ancora non è tanto sicuro e facilita l’interlocutore. Il contesto ambientale è fondamentale per l’applicazione della Comunicazione Aumentativa Alternativa. Ogni soggetto viene seguito da un operatore specializzato nel metodo a scuola e soprattutto negli interventi domiciliari, come supporto anche alla famiglia dell’assistito.

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