Io imparo a modo mio – Disturbi specifici dell’apprendimento.

Disturbi specifici dell'apprendimento e scuola, parliamone.

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Negli ultimi anni si sente spesso dire dagli insegnanti ” è dislessico”, ” ha un disturbo specifico dell’apprendimento” giustificando in questo modo la mancata acquisizione delle nozioni impartite. Improvvisandosi professionisti di equipe psico-pedagogiche senza farsi tanti problemi. Siamo di fronte ad un’epidemia di DSA? Occorre mettere un pò d’ordine perchè non tutti i nostri bambini ed adolescenti sono disortografici o discalculici. Spesso si tratta di un insegnamento poco vicino alle esigenze degli studenti.

Con la sigla DSA si intende definire il Disturbo Specifico dell’Apprendimento che riguarda:
-dislessia;
-disgrafia;
-disortografia;
-disturbo specifico della compitazione;
-discalculia.

Mentre nei paesi anglosassoni, la definizione comprende:
-disturbo specifico del linguaggio;
-disprassia;
-disturbo dell’elaborazione auditiva;
-disturbo dell’apprendimento non verbale.

In un soggetto si possono verificare anche più disturbi insieme ed è stato dimostrato che può essere ereditario.

Occorre operare una distinzione. Un bambino può avere un Disturbo Specifico dell’Apprendimento o un Disturbo Aspecifico dell’Apprendimento. Quest’ultimo è causato da un contesto socio-educativo deviante o poco stimolante per l’apprendimento. La dicitura corretta parla di “disturbo dell’apprendimento in comorbilità ad altri fattori”.

Il Disturbo Specifico Dell’Apprendimento ha una natura neurologica e secondo alcune tesi,comporta uno spostamento di neuroni da una sezione del Sistema Nervoso Centrale ad un’altra ( in pratica, neuroni che dovrebbero stare in un emisfero, se ne trovano in un altro). I soggetti con un DSA hanno intelligenza nella norma, caratteristiche fisiche e mentali nella norma e capacità di imparare. Per la diagnosi di DSA, è necessario accertare:
-funzionamento Intellettivo nella norma;
-almeno due prove diagnostiche con valori sotto le -2 DS;
-funzionamento scolastico deficitario.

All’interno dell’istituzione scolastica, gli alunni DSA, sono legittimati dalla legge 170/2000. Questa sancisce le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia, le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento, delle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione e nelle università.

Ciò che salvaguardia soprattutto la legge 170, è il principio di integrazione e di sostegno a partire proprio dal contesto classe. E tanto in questo senso devono fare gli insegnanti: è sconsigliato infatti considerare gli alunni DSA non all’altezza dell’apprendimento che si deve ricevere, sconsigliato ritenerli manchevoli di elementi cognitivi adeguati. Ciò che è importante è la formulazione di un percorso didattico personalizzato che si espleta grazie all’impiego di strumenti particolari.

Nello specifico con la legge 170 entrano nelle classi:
-formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento;
-tabella delle misure e delle formule geometriche;
-computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante e scanner;
-calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante
registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali);
-software didattici specifici;
-computer con sintesi vocale;
-vocabolario multimediale;
-applicazioni scaricabili dagli store di riferimento.

Nonostante l’alunno DSA abbia diritto a servirsi di questi sostegni, spesso capita che ci siano insegnanti poco preparati che considerino queste strumenti come delle agevolazioni durante le prove di verifica o compiti in classe. Questi insegnanti dimenticano che l’uso di software didattici o di vocabolari multimediali, servono ai loro alunni per accedere all’insegnamento e per stare allo stesso livello con i compagni di classe.

Tutti devono poter accedere all’apprendimento, tutti devono avere la possibilità di imparare. Ma soprattutto, non tutti apprendono nel medesimo modo e negli stessi tempi. Ed è un errore pensare che esista un unico metodo d’insegnamento. Gli alunni DSA ne sono una prova: nonostante una difficoltà strutturale a livello neurologico, è possibile accedere comunque alle nozioni necessarie per proseguire negli studi.

Una problematica legata all’apprendimento non deve rappresentare un ostacolo per la realizzazione personale. Tanti i “famosi” che, nonostante la dislessia o la discalculia, sono diventati grandi. Walt Disney, Michelangelo Buonarroti, Tchaikovsky, Leonardo Da Vinci, Charles Darwin sono solo alcuni nomi. Questi personaggi illustri sono la dimostrazione che grazie ad una diversa modalità di apprendimento, si può arginare la propria problematica e farne un punto di forza.

Non dimentichiamoci che l’uomo, fin dalla notte dei tempi, ha sempre trovato una strada alternativa, un percorso diverso per superare un ostacolo. Lo stesso vale per i DSA.

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