La relazione tra il terapista e il bambino nell’intervento ABA

Tra i luoghi comuni che riguardano l'ABA c'è ancora l'idea che un intervento basato sui suoi principi sia meccanico e freddo. La realtà è un'altra: la relazione tra il terapista e il bambino è fondamentale.


Forse non tutti sanno che il primo periodo di un intervento ABA è totalmente impiegato nel pairing, cioè quella operazione di costruzione di una relazione positiva tra il terapista e il bambino.
Si tratta di un momento fondamentale, in quanto dalla relazione positiva che andrà a crearsi dipenderà il percorso di collaborazione tra il bambino e l’operatore, premessa indispensabile per l’intervento.
Nel momento del pairing vengono svolti giochi e attività molto piacevoli per il bambino (diventando dunque anche un’occasione cruciale per capire quali sono le sue preferenze); questi possono essere di qualsiasi tipo: giochi con oggetti (come pupazzi, bambole, palla), scambio di cibi graditi, giochi fisici (come solletico e salti), colori, …
Il terapista non si impone nè fa richieste al bambino, ma è impegnato a trovare giochi che possano suscitare il suo interesse e che possano risultare più gradevoli se svolti insieme.
Così facendo il bambino è motivato a fare delle attività insieme al terapista, cosa che si rivelerà essenziale nello svolgimento dei programmi di apprendimento. Infatti, solo quando il bambino sorride e si avvicina al terapista quando lo vede e lo segue per la maggior parte del tempo durante la sessione è possibile mettere in atto le procedure al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti dal consulente.
Il bambino infatti deve poter portare avanti i suoi programmi di apprendimento in un clima di serenità e di fiducia nei confronti del terapista e essendo motivato alla collaborazione.
La motivazione del bambino e la sua collaborazione, non sono date per scontato, per questo è importante che il processo di pairing venga sempre portato avanti, anche quando la relazione positiva è instaurata e quando si sta lavorando per raggiungere gli obiettivi definiti.
Questo vuole sfatare il mito dell’ABA come depersonalizzante e meccanica. L’intervento ABA è invece fortemente interessato alle emozioni del bambino e alla relazione con il terapista e le figure coinvolte, risultando così attento e altamente individualizzato.

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    Una risposta a “La relazione tra il terapista e il bambino nell’intervento ABA”
    Angela Gisonda 12 November 2018

    Sono la mamma di un ragazzo autistico grave che non parla e ha 17 anni vorrei sapere se il metodo aba va bene per mio figlio autistico per il linguaggio

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