terapia aba, attività educative per persone con disabilita e autismo

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#dopoilcentro

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#Dopoilcentro è la campagna lanciata da inTandem per ricordare che il dopo di noi è un percorso molto lungo e complesso!

Sono mesi ormai che si sente parlare del #dopodinoi. Nel web impazzano articoli su articoli che ne parlano. Nello specifico, la legge “Dopo di noi” ha come obiettivo quello di garantire un futuro sereno alle persone con disabilità anche dopo la morte dei genitori. Questa legge nasce proprio dalla preoccupazione dei familiari stessi di persone con disabilità per il loro futuro.

Queste persone, di solito, trovano accoglienza nei centri diurni dove svolgono terapia occupazionale. Ma, una volta conclusa l’attività giornaliera, tornano a casa dai propri genitori consolidando ancora più strettamente il legame simbiotico con loro. Ciò è da considerarsi positivo e negativo allo stesso tempo.

Sappiamo bene che la relazione affettiva tra un figlio e il proprio genitore è fondamentale per la crescita e il suo benessere psicofisico. Questa relazione (un vero e proprio legame), assume un’importanza ancora maggiore. Sono infatti principalmente i genitori ad occuparsi di loro per tutta la durata della loro vita. Questi super genitori sono paladini, medici, infermieri e terapisti dei propri figli. Fino a quando sono presenti non emerge nessuna difficoltà, ci sono loro a rispondere ad ogni esigenza e domanda, a volte anche troppo.

Il problema nasce nel momento in cui i genitori invecchiano o insorgono altre problematiche di varia natura. Ecco l’importanza della legge “Dopo di noi”. Quando un genitore non può più occuparsi del figlio con disabilità ormai adulto, come si può fare per far si che questo possa avviarsi all’improvviso verso un processo di autonomia?
La risposta è semplice:

Il Dopo di noi inizia ora, DOPO IL CENTRO!

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Cosa fa inTandem per #dopoilcentro?

Dopo il centro parte proprio da quell’impulso di emancipazione rispetto all’ambito familiare. Quello che stiamo facendo con la nostra cooperativa inTandem è porre l’accento sulla necessità di iniziare il percorso del #dopodinoi adesso.

Grazie a servizi educativi personalizzati le persone iniziano a costruire gradualmente una propria vita personale ed intima. Infatti nascono, come accade per tutti noi, relazioni di amicizia, amore, simpatia ed antipatia. Si iniziano a conoscere posti nuovi e ad avere interessi propri che non si erano mai riusciti a scoprire.

Con servizi ad-hoc le persone imparano che hanno molte più abilità di quante credevano ed hanno un potenziale da sperimentare. Tutto questo per arrivare a poter padroneggiare una maggior autonomia, autodeterminazione e quindi una migliore qualità della vita.

#IOAMO

Sarebbe impossibile immaginare la vita senza il vivere le gioie di un rapporto di coppia e, di conseguenza, dare amore all’altro e manifestarlo anche con il corpo, attraverso la sessualità. I pregiudizi per quanto riguardano la sessualità delle persone con disabilità sono trasversali e non risparmiano il mondo della medicina e delle pratiche terapeutiche, per approdare anche nelle famiglie dove spesso l’argomento rimane un tabù.

La distorsione di base è sempre la stessa:, la presunzione che la disabilità neghi a tutti gli effetti la possibilità di avere una sessualità.

Gli stereotipi della società circa la presunta asessualità delle persone disabili non fanno altro che negare la loro piena umanità di persone che hanno, nella realtà dei fatti, le stesse necessità e capacità di amare di chiunque altro. La neurobiologia degli ultimi decenni ha ampiamente dimostrato che la sessualità – soprattutto quella vissuta all’interno di un forte legame affettivo e amoroso – sia benefica per il nostro equilibrio psico/fisico.

I CAREGIVER

La figura del caregiver è molto diffusa nel nostro territorio, e attualmente le statistiche dicono che almeno una persona su quattro sta svolgendo questo ruolo. La maggior parte di queste persone è di sesso femminile quindi sono sorelle, mamme, famigliari o amiche – ma sempre donne che si ritrovano a portare avanti la situazione di cura del proprio caro.
Questo porta con sé una serie di problematiche che possono essere relative alla salute, agli aspetti finanziari, sociali o lavorativi. A volte si contraggono vere e proprie malattie “professionali”, legate cioè al lavoro di cura; esistono poi molte difficoltà connesse al mercato del lavoro e all’allontanamento dallo stesso, senza mai dimenticare l’isolamento sociale a cui il caregiver è portato.

Il Dopodinoi

Se prendiamo un qualunque genitore, con molta probabilità la risposta a questa domanda sarà “ il futuro dei miei figli”. Nella maggior parte delle situazioni, con molta semplicità questa risposta cambia insieme alla crescita dei figli, dunque con la stabilità e l’autonomia che quest’ultimi raggiungono.
Proviamo invece a pensare, quale sarà la risposta di un genitore di un figlio con disabilità?

Esattamente la stessa, in questo caso però sorge un problema in più che nella maggior parte dei casi non svanisce con il crescere dei figli. Dove andrà mio figlio quando io sarò invecchiato o addirittura morirò?
La legge “Dopo di noi” ha come obiettivo quello di garantire un futuro sereno alle persone con disabilità anche dopo la morte dei genitori. Questa legge nasce proprio dalla preoccupazione dei familiari stessi di persone con disabilità per il loro futuro.

ABA4SPORT

Il progetto ABA4Sport è iniziato ormai un anno fa e sta giungendo al termine. Ma quali sono stati i risultati di questo progetto molto innovativo che abbiamo creato grazie al fondamentale contributo di Fabio Galvani dell’ottica Galvani, della Bper e Casa Modena?
Come vi starete immaginando, i risultati sono stati strabilianti!

L’intervento precoce nell’autismo

L’intervento precoce nell’autismo è un fattore importantissimo per il miglioramento della qualità di vita futura dei piccoli che ricevono questa diagnosi. Prima però di parlare di questo approccio, cioè l’intervento precoce, è importante fare un excursus sulle cause dell’autismo.

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